E mi e mi e mi
anà anà
e a l'aia sciurti
e sua sua
e ou coeu ou coeu ou coeu
da rebellà
fin a piggia piggia
ou trén ou trén
E 'nta galleria
génte 'a l'intra au scuu
sciòrte amarutia
loeugu de 'n spesià
e'ntu stéitu t'aguéitan
te dumàndan chi t'è
a susatànsa e ou mesté
che pe' liatri ou viaggià ou nu l'é
poi te tucca 'n purté lepegùsu
e 'na stànsia luvega
e 'nte l'atra stànsia
e bagasce a dà ou menù
e ti cu 'na quae che nu ti voeu
a tia 'a bibbia 'nta miàgia
serra a ciave anche ou barcùn
e arensenìte sùrvia ou coeu
Uh mégu mégu mégu mè megùn
Uh chin-a chin-a zu da ou caregùn
'Na carèga dua
nésciu de 'n turtà
'na fainà ch'a sua
e a ghe manca 'a sa
tutti sussa résca
da ou xattà in zu
se ti gii 's testa
te ti véddi ou cu
e a sta foea gh'è ou repentìn
ch'a te tùcche 'na pasciùn
pe 'na faccia da Madonna
ch'a te spòsta ou ghirindùn
un amù mai in esclusiva
sémpre cun quarcòsa da pagà
na scignurin-a che suttu a cùa
a gh'a ou gàrbu da scignùa
Uh mégu mégu mégu mè megùn
Uh chin-a chin-a zu da ou caregùn
Uh che belin de 'n nolu
che ti me faiésci fà
Uh ch'a sun de piggià de l'aia
se va a l'uspià
E mi e mi e mi
nu anà nu anà
sta chi sta chi sta chi
durmi durmi
e mi e mi e mi
nu anà nu anà
sta chi sta chi sta chi
asunàme
MEDICO MEDICONE
E io e io e io
andare andare
e uscire all'aria
sudare sudare
e il cuore il cuore il cuore
da trascinare
fino a prendere a prendere
il treno il treno
e nella galleria
la gente entra al buio
esce ammalata
cesso d'un farmacista
e nello stretto ti guardano
ti domandano chi sei
il patrimonio e il mestiere
che per loro il viaggiare non lo è
poi ti tocca un portiere viscido
e una stanza umida
e nell'altra stanza
le bagasce a dare il menù
e tu con una voglia che non vuoi
a tirare la Bibbia nel muro
chiudere a chiave anche la finestra
e a ciambellarti sopra il cuore
Uh medico medico mio medicone
Uh vieni vieni giù dal seggiolone
Una sedia dura
scemo di un tortaio
una farinata che suda
e le manca il sale
tutti succhiatori di lische
dal pappone in giù
se giri la testa
ti vedi il culo
e a star fuori c'è il rischio
che ti tocchi una passione
per una faccia da Madonna
che ti sposta il comò
un amore mai in esclusiva
sempre con qualcosa da pagare
una signorina che sotto la coda
ha il buco da signora
Uh medico medico mio medicone
Uh vieni vieni giù dal seggiolone
Uh che cazzo di contratto
mi faresti fare
Uh che a forza di prendere aria
si va all'ospedale
E io e io e io
non andare non andare
stare qui stare qui stare qui
dormire dormire
e io e io e io
non andare non andare
stare qui stare qui stare qui
sognare
Fabrizio De André nasce il 18 febbraio 1940 nel quartiere genovese di Pegli, in via De Nicolay 12 (dove è stata posta una piccola targa commemorativa) da una famiglia dell'alta borghesia industriale cittadina. I genitori sono entrambi piemontesi. Il padre Giuseppe (Torino, 15 settembre 1912 ? Genova, 19 luglio 1985), è stato vicesindaco repubblicano di Genova, amministratore delegato dell'Eridania e ha promosso la costruzione della Fiera del Mare di Genova, nel quartiere della Foce. La madre è Luigia "Luisa" Amerio (Pocapaglia, 26 agosto 1911 ? Genova, 3 gennaio 1995). Fabrizio vive inizialmente nella campagna astigiana a Revignano d'Asti, luogo dal quale la famiglia era originaria e dove sfollò a causa dei bombardamenti e per rendere meno difficoltosi i contatti con il padre, ricercato dai fascisti per aver impedito la deportazione dei suoi alunni ebrei. Visse, poi, nella Genova del dopoguerra, scossa e partecipe della contrapposizione tra cattolici e comunisti, sovente rigidi e bigotti entrambi. Dopo aver frequentato le scuole elementari in un istituto privato retto da suore, passò alla scuola statale, dove il suo comportamento "fuori dagli schemi" gli impedì una pacifica convivenza con le persone che vi trovò, in special modo con i professori. Per questo fu trasferito nella severa scuola dei Gesuiti dell'Arecco. Presso i Gesuiti dell'Arecco, scuola media inferiore frequentata dai rampolli della "Genova-bene", Fabrizio fu vittima, nel corso del primo anno di frequenza, di un tentativo di molestia sessuale da parte di un gesuita dell'istituto; nonostante l'età, la reazione verso il "padre spirituale" fu pronta e, soprattutto, chiassosa, irriverente e prolungata, tanto da indurre la direzione ad espellere il giovane De André, nel tentativo di placare lo scandalo. L'improvvido espediente si rivelò vano poiché, a causa del provvedimento d'espulsione, dell'episodio venne a conoscenza il padre di Fabrizio, esponente della Resistenza e vicesindaco di Genova, che informò il Provveditore agli studi, pretendendo un'immediata inchiesta che terminò con l'allontanamento dall'istituto scolastico del gesuita.Studia presso il liceo comunale ?Cristoforo Colombo?. In seguito il cantautore frequentò alcuni corsi di lettere e altri di medicina presso l'Università di Genova prima di scegliere la facoltà di Giurisprudenza, ispirato dal padre e dal fratello Mauro (Torino, 26 maggio 1936 ? Bogotà, 18 agosto 1989), che diverrà un noto avvocato. A sei esami dalla laurea decise di intraprendere una strada diversa: la musica (suo fratello sarebbe divenuto uno dei suoi fan più fedeli e critici). Successivamente ad un primo e problematico approccio, determinato dalla decisione dei genitori di avviarlo allo studio del violino, il folgorante incontro con la musica avvenne con l'ascolto di Brassens, del quale De André tradurrà alcune canzoni, inserendole nei primi album. La passione, poi, aveva preso corpo anche grazie alla "scoperta" del jazz e all'assidua frequentazione degli amici Tenco, Bindi, Paoli, del pianista Mario De Sanctis ed altri, con cui iniziò a suonare la chitarra e a cantare nel locale "La borsa di Arlecchino". De André, in questi anni, ebbe una vita sregolata ed in contrasto con le consuetudini della sua famiglia, frequentando amici di tutte le estrazioni culturali e sociali. Sovente, con l'amico d'infanzia Paolo Villaggio, cercava di sbarcare il lunario con lavori saltuari, anche imbarcandosi, d'estate, sulle navi da crociera come musicista per le feste di bordo. La prima moglie di De André fu una ragazza di famiglia borghese, Enrica Rignon detta "Puny", con cui concepì il figlio Cristiano e dalla quale si separò a metà degli anni settanta. In seguito al matrimonio e alla nascita del figlio, Fabrizio fu pressato dalla necessità di provvedere al mantenimento della famiglia e trovò un impiego in un istituto scolastico privato come insegnante.
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Bayern, das größte Bundesland Deutschlands, ist nicht nur für seine malerische Landschaft, seine leckere Küche und sein berühmtes Bier bekannt, sondern auch für seine reiche musikalische Tradition
Die Musik ist eine universelle Sprache, die Menschen auf der ganzen Welt miteinander verbindet. Sie kann nicht nur unsere Gefühle ansprechen und inspirieren
Musik hat seit jeher die Fähigkeit, Menschen zu vereinen und Botschaften der Hoffnung und des Friedens zu verbreiten.
Konzerte sind schon immer eine beliebte Form der Unterhaltung für Menschen auf der ganzen Welt gewesen.
Deutschland hat im Laufe der Jahre viele großartige Musikgruppen hervorgebracht, die auf der ganzen Welt bekannt geworden sind.
Eine Gitarre zu stimmen, kann für Anfänger eine Herausforderung darstellen, aber es ist ein wichtiger Schritt, um sicherzustellen, dass Ihr Instrument gut klingt.