All’angelo devi andare,
se non da vivo ci vai da morto
all’angelo devi arrivare,
nella grotta che schiaccia il male
tra i vagabondi, vagamundi,
schiuma dell’umanità.
La conchiglia sul cappello,
per terra vagan la Terra
nella torcia portan la luce
e dentro al cuore l’oscurità
Avvolti nella pelle,
dormono sulla terra
nel grembo dei sepolcri,
nel letto delle rovine
flottano per il Tempo
finché non verrà la fine…
Tra i vagabondi vagamundi,
schiuma dell’umanità
accappanti, accapponi,
affarinati, falsi malati.
Abbianti, accattosi,
limosinanti simulati.
Sacerdoti, alacerbanti,
affamiglioli, vergognosi.
Perdonatori, venditori,
medicastri, guaritori.
Affarfanti, alacrimanti,
apezzenti, testatori.
Alla questua portan la croce
e guai a chi non gliene da
Nel cappello rovescian la croce
e nel falso la Verità.
Santo Michele di Monte a guidarci pensaci tu.
Michele arcangelo mio a te ti affido la morte mia,
e se non ci vediamo più, in paradiso portaci tu.
Col dito nel vapore scrivo
e ti affido l’immagine mia,
esci camminando all’indietro
per non dare le spalle alla luce,
dalla grotta esci all’indietro
pure se il miracolo non l’hai avuto.
L’angelo della luce
è caduto di testa in giù.
Il cielo si è rovesciato,
il mondo l’ha conosciuto.
Il male lo ha calpestato
e con il piede è rimasto impigliato.
L’arcangelo della luce
è volato di testa in giù
si è sporcato dentro alla vita,
e le ali non volano più…
La grazia l’ha portata,
l’ha donata a chi non ne ha
la grazia l’ha portata,
la sola grazia la carità:
Dar da bere agli assetati,
visitare i carcerati,
seppellire agli ammazzati,
rivestire gli ammalati.
Dare a mangiare agli affamati
e a me non c’è chi me ne dà.
Col dito nel vapore,
ti ho affidato l’immagine mia.
Tra il niente che c’era prima
e il nulla che verrà dopo,
la vita mi sono sognato
e dentro al sogno te l’ho affidata
tra i vagabondi vagamundi,
schiuma de l’umanità
tra i consumieri, consumati,
raggruppati, artificiati,
rintruppati, ammassonati,
rivestiti, implasticati,
feccia de l’umanità,
tramonto de l’umanità.
Santo Michele di monte a te ti affido l’anima mia
e se non ci vediamo più, in paradiso portaci tu,
portaci tu, portaci tu, portaci tu, portaci tu.
Vinicio Capossela (born 14 December 1965) is a German-born Italian singer-songwriter. His style is strongly influenced by US singer and songwriter Tom Waits (Capossela repeatedly recorded his songs with the help of Waits' guitarist, Marc Ribot) though it also draws from the traditions of Italian folk music (especially those of Irpinia, the part of Campania where his family moved from in the 1950s). Capossela's lyrics are highly original and are often inspired by literary sources such as John Fante, Geoffrey Chaucer, Louis-Ferdinand Celine, Oscar Wilde, Samuel Taylor Coleridge and others.
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Eine Gitarre zu stimmen, kann für Anfänger eine Herausforderung darstellen, aber es ist ein wichtiger Schritt, um sicherzustellen, dass Ihr Instrument gut klingt.